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LA RISCOPERTA DI ANTÓNIO VARIAÇÕES

LA RISCOPERTA DI ANTÓNIO VARIAÇÕES

Di Francesco Giugiaro

Il film di João Maia, Variações, è l’atto culminante e di maggior impatto del percorso di rivalutazione che ha visto protagonista un personaggio controverso della scena musicale portoghese degli anni Settanta, António Variações. Nato in un paesino rurale del nord del Portogallo, di famiglia contadina, barbiere di professione, con le sue poche conoscenze musicali da autodidatta e una buona dose di eccentricità nel look e nelle performances, riuscì a imporsi come elemento di rottura nell’immaginario culturale, vessato dal rigido conservatorismo del Portogallo, reduce da poco da una trentennale dittatura. Una breve parabola che si concluse all’apice del suo successo, nel 1984, quando fu stroncato dall’AIDS. L’analisi delle cause della sua morte da parte dell’opinione pubblica, ricordiamo che allora la malattia era ancora relativamente misteriosa, oscurarono fin da subito l’eredità di questo artista, ergendolo a simbolo dei tabù sessuali più che a icona culturale.



La sua riabilitazione è cominciata solo in tempi recenti, quando nel 2004 il noto gruppo Humanos si è ritrovato per registrare con i suoi nastri demo rimanenti un album che è diventato nel giro di poco multiplatino. Subito dopo è stato un susseguirsi di omaggi in spettacoli televisivi e tributi di altri artisti, fino ad arrivare nel 2019 al film Variações, una sorta di “Rocketman portoghese”, che ha sbancato i botteghini. Addirittura l’attore protagonista ha realizzato un tour nazionale con una cover band per suonare dal vivo la musica di Antonio Variações. 

António Variações fin da giovanissimo nutriva la convinzione che sarebbe passato alla storia. Nonostante l’umile background, la curiosità gli permise di nutrire la sua ambizione ed esplorare territori impensabili nella Lisbona del suo tempo. Fu soprattutto la sua permanenza ad Amsterdam a dischiudergli il mondo della trasgressione e ad avvicinarlo a quella libertà sessuale proibita in patria, dove bisogna aspettare il 1982 perché l’omosessualità venga depenalizzata. Nel 1976, quando Variações tornò in Portogallo, divenne uno dei principali animatori del quartiere progressista Príncipe Real (qui nel famoso locale Trumps si esibì nel suo primo grande concerto) e successivamente dei locali alternativi nel Bairro Alto, dove si dava appuntamento una dirompente generazione di musicisti, giornalisti e artisti che iniziava a mettere in discussione valori consolidati fino ad allora da una spietata censura.



La sua intraprendenza gli valse un contratto discografico con la migliore etichetta rock portoghese, Valentim de Carvalho. Unico nel suo genere nella esplorazione e fusione dei generi: avanguardia pop e melodie del folklore della sua infanzia, con inflessioni di fado ispirate dal suo idolo e amica, la cantante Amália Rodrigues, su una base new wave. Sapeva accordare in un mix colorato ed esplosivo saggezza popolare e fierezza omosessuale.

La moda fu la forma espressiva privilegiata per muovere battaglia a stereotipi e pregiudizi, anche se le sue scelte non furono mai dettate dalla volontà di provocare o stupire il suo pubblico, quanto dall’esigenza di esprimere se stesso, mosso da un sano edonismo. Ostentava una barba bicolore, amava abbinare pantaloni attillati con maglioni lavorati a maglia tenuti stretti da cinghie di cuoio. Teresa Couto Pinto, sua ex manager e amica intima, ricorda di quella volta che si è ritrovata ad aiutarlo ad avvolgere il suo corpo con reti per pollame. Senza esserne completamente cosciente, ha aperto la strada ad una coscienza collettiva gay e al sovvertimento di rigide regole culturali imposte dall’alto, squarciando il pesante velo oscurantista dell’epoca.



La sua discografia conta 2 singoli e 2 LP incisi quando Antonio era in vita più diversi album pubblicati postumi. Il suo debutto ufficiale in prime time risale al 1981 quando in televisione Antonio la domenica, nel varietà dell’unico canale televisivo portoghese, scioccò per sempre il pubblico del suo paese: il suo pezzo punk, mentre una ballerina vestita da aspirina lanciava degli smarties al pubblico non venne dimenticato. Il suo album di debutto del 1983 Anjo da Guarda fu un best seller, mentre nel seguente Dar & Receber (1984) Antonio continuò la sperimentazione di atmosfere musicali e fusione di generi diversi. Ascoltando la sua musica, così intimamente portoghese, ma così radicalmente trasgressiva, non si può rimanere indifferenti.