A cura della redazione Seeyousound
“…non poteva che accadere in quest’edizione del Festival in cui il corpo torna in vita nell’immagine e nel suono dopo anni di torpore, di ritrovarsi di fronte a un’opera che tanto ha storicamente connesso l’uomo a sé stesso grazie al ruolo anche simbolico del corpo.”
Giulia Cavaliere
Giornalista e critica musicale
Corriere Della Sera, Rolling Stone, Esquire Italia
I FILM
La domenica di Seeyousound ha inizio con l’oro in bocca, con l’opera prima della regista polacca Aleksandra Terspinska. Other People ci immerge in un Paese grigio e consumato dal capitalismo a ritmo di hip hop. Un aspirante rapper, una milf annoiata e una ragazza fagocitata dai social media sono alcune delle figure che si muovono in un contesto urbano senza colore, illuminato solo dai neon delle multinazionali. Un film grottesco, tanto seducente e affascinante, quanto repellente.
La musica rap, che nasceva come genere di rivolta, come sosteneva Mark Fisher, il filosofo e critico musicale morto suicida, è diventata parte del circuito del libero mercato. Questa capacità di inglobare qualsiasi cosa per renderla elemento del fatturato è ciò che ha permesso al realismo capitalista di trasformare sé stesso in una specie di mito anti mitologico. Ed ecco che in questo film l’hip hop assume le funzioni del coro della tragedia greca per riflettere sulla lenta cancellazione del futuro programmata dal tardo liberismo.
Nel pomeriggio per la sezione Rising sound un ospite d’eccezione, Giorgio Li Calzi, direttore del Torino Jazz Festival e giurato di Frequencies, ha introdotto con il suo estro e la sua innata generosità Leave The Door Open di Ümran Safter. Il documentario ci catapulta nell’America segregazionista anni ‘30 dove i giovani fratelli turchi Ahmet e Nesuhi Ertegun aprono le porte dell’ambasciata, presieduta dal padre, a jazzisti neri e bianchi rendendola così palcoscenico di jam session e nuovi legami che porteranno molti artisti a firmare con Ahmet e la sua etichetta Atlantic Records, lanciata nel 1947, scelta anche da artisti leggendari come Aretha Franklin, Led Zeppelin, Ray Charles, Otis Redding, The Rolling Stones, Cher, Genesis, Cream.
Li Calzi non solo ci ha regalato una digressione sulle diverse figure di produttore, distinguendo tra produttore esecutivo, artistico e musicale, ma ci ha guidato all’ascolto di frammenti di pezzi musicali prodotti dai quei geniacci visionari dei fratelli turchi Ertegun che avevano colto il valore primigenio del jazz, potente arma di riscatto per gli afroamericani, di giustizia sociale capace di abbattere i pregiudizi sociali. Di seguito vi lasciamo la playlist di Giorgio Li Calzi.
Lennie Tristano – Line Up
Lee Konitz with Warne Marsh – Topsy
The Modern Jazz Quartet – Between the Devil and the Deep Blue Sea
John Coltrane – Giant Steps
John Coltrane – My Favorite Things
Tony Fruscella – I’ll Be Seeying You
Charles Mingus – Remember Rockefeller At Attica
Ornette Coleman – Eventually
Big Joe Turner – Shake, Rattle & Roll
Aretha Frankin – Respect
Ray Charles – What I’d Say
Crosby, Stills, Nash & Young – Country Girl
Led Zeppelin – Black Dog
Chic – At Least I Am Free
Chic – Le Freak
Per la sezione Into The Groove, A-ha – The Movie di Thomas Robsahm e Aslaug Holm esplora le dinamiche interne di uno dei gruppi cult degli anni ’80, gli A-ha della hit planetaria Take On Me. Sogni cullati in adolescenza, il successo raggiunto e il rapporto instaurato con esso, le diatribe interne mai sopite neanche a seguito delle reunion: Robsahm e Holm non risparmiano nessun dettaglio nella storia del trio norvegese, facendo emergere anche una possibilità di riqualificazione di un catalogo di rispetto ma oscurato dall’onnipresenza di Take On Me.
Lo spettacolo della sezione documentari LP Doc è invece Moby Doc, il quale propone una sorta di autoritratto di uno dei più noti esponenti di musica elettronica al mondo, Moby.
Il film cerca di integrare diversi registri, dai filmati di archivio alle interviste, agli inserti animati, ai re-enactment, rievocazioni di barlumi di ricordi ricreati e messi in scena, per realizzare grossomodo due obiettivi ambiziosi che forse rispondono alla domanda “perché fare un documentario su me stesso?” posta proprio in apertura dall’artista.
Il rischio dell’egotismo viene assunto con consapevolezza e il film si nutre dunque della problematicità e del carisma del personaggio e della persona Moby per poterne trattare in modo terapeutico i dilemmi, i demoni, il rapporto con la fama improvvisa ma anche quello con la musica a cui Moby dice di aver dedicato la sua intera esistenza.
I LIVE DI SYS8 - SONORIZZAZIONE "INFERNO"
La giornata continua con un viaggio che dalla selva oscura arriva fino alle acque ghiacciate del fiume Cocito. A condurci per gli occhi e le orecchie nell’Inferno di Dante sono le immagini della Milano Films risalenti al 1911, e i suoni dei musicisti diretti da Corrado Nuccini ed Enrico Gabrielli, rispettivamente Giardini di Mirò e Calibro 35.
Due personalità che col cinema si confrontano da diverso tempo, basti pensare alla sonorizzazione della pellicola di Giovanni Pastrone Il fuoco ad opera dei primi, e alle colonne sonore anni Settanta che fanno da ispirazione ai secondi.
La giornalista Giulia Cavaliere ci racconta così la sua esperienza con questo appuntamento alle origini del cinema:
“Qualcosa di profondamente catartico si è aggiunto all’esperienza già costantemente catartica della fruizione della Commedia di Dante, nel ritrovarsi oggi, terzo giorno di questa straordinaria edizione di Seeyousound, insieme nella grande sala ad ascoltare l’accurata, emotiva e insieme misuratissima sonorizzazione guidata da Enrico Gabrielli del primo colossal letterario italiano, cioè L’Inferno.
Non poteva che accadere il terzo giorno, visto il valore del suddetto numero nell’opera del Poeta, non poteva che accadere in quest’edizione del Festival in cui il corpo torna in vita nell’immagine e nel suono dopo anni di torpore, di ritrovarsi di fronte a un’opera che tanto ha storicamente connesso l’uomo a sé stesso grazie al ruolo anche simbolico del corpo. Un festival eccezionale, dunque capace di eccezionalità come questa.”
Il Day 3 di Seeyousound ha chiuso in bellezza il weekend ma la settimana riparte con un’offerta molto ampia: di seguito tutte le proiezioni del Day 4, prenotale online o vieni a trovarci al Cinema Massimo!